Lettori fissi

giovedì 26 novembre 2009

21 DICEMBRE 2012, FINE DEL MONDO O NUOVO INIZIO? CHE NE PENSATE?

Nella storia ogni occasione è stata buona per proclamare la catastrofe, ma il film di Emmerich sfrutta una psicosi globale
L.S.
CANCUN I Maya calcolavano con precisione lo scorrere del tempo utilizzando tre calendari. Il primo, religioso e divinatorio, divideva l’anno in 260 giorni. Il secondo, solare, in 365 giorni. Il terzo, chiamato il Lungo Computo, calcolava il tempo fin dalla data della creazione del mondo attuale, avvenuta secondo i Maya l’11 agosto del 3114 avanti Cristo (nel calendario Gregoriano). Il Lungo Computo calcola esattamente il passare dei giorni per più di 5000 anni, e si interrompe in una data molto vicina a noi: il 21-12-2012. Questo calendario millenario suddivide il tempo in cicli (b’ak’tun) di 144 mila giorni e ogni 13 b’ak’tun finisce un’era della storia umana. L’attuale epoca è la quarta, e si concluderà appunto nel dicembre del 2012. La brutta notizia è che, secondo la mitologia maya, alla fine delle tre epoche precedenti gli dei hanno ogni volta distrutto con un cataclisma la loro creazione, delusi dal risultato ottenuto. Se è vero, ci sono ottime ragioni per pensare che faranno lo stesso anche questa volta. Nella storia umana ogni occasione è stata buona per proclamare l’imminente fine del mondo, ma il film di Roland Emmerich in uscita venerdì sfrutta una psicosi globale che, complice Internet, ha davvero pochi precedenti. Milioni di siti web si stanno occupando della data del 21-12-2012, discutendo su quale sarà la causa della fine dell’umanità. Altri, più vicini a quello che probabilmente credevano davvero i Maya, sostengono che questa data non segnerà la conclusione dei tempi, ma solo il passaggio verso un’epoca di maggiore consapevolezza del genere umano, con la fine delle guerre e dello sfruttamento irresponsabile delle risorse della Terra. La psicosi è così forte che persino la Nasa, subissata di e-mail e di richieste di chiarimenti, ha dovuto aprire un sito per rispondere a migliaia di persone preoccupate, rassicurandole. La tesi più diffusa nel web si rifà ad un’altra mitologia, quella sumera, secondo la quale nel nostro sistema solare ci sarebbe un pianeta sconosciuto, chiamato Nibiru, che non abbiamo visto finora perché la sua orbita è così ampia da impiegare 3600 anni per un giro completo intorno al Sole. Secondo i Sumeri, ogni 3600 anni Nibiru entra nel sistema solare interno e il suo campo magnetico interagisce con quello degli altri pianeti, causando cataclismi che possono portare anche ad una inversione dei poli, come quella descritta nel film. La Nasa obietta che, se Nibiru si stesse avvicinando, i suoi telescopi lo avrebbero avvistato da tempo e che se la data dell’incontro fosse davvero il 2012, persino gli astronomi dilettanti lo avrebbero ormai individuato. Ma anche la Nasa non nega che solo il relativamente breve tempo intercorso dalla comparsa del primo uomo sulla Terra ci fa ritenere che il luogo nel quale viviamo sia un posto sicuro. Sappiamo che i dinosauri e migliaia di altre specie si sono estinte a causa dell’impatto di un meteorite e gli scienziati hanno scoperto che in Antartide un tempo crescevano le foreste. I disastri accadono, ma quasi mai quando ce li aspettiamo.